Il catalogo propone di censire i testi scritti e tradotti in un arco di tempo ravvicinato e circolanti simultaneamente in Toscana tra il 1260 e il 1430 sia nella lingua originaria che in quella della traduzione. Le date prescelte sono particolarmente significative: nel decennio 1260 vengono realizzate le traduzioni dei testi di Albertano da Brescia, uno degli autori di riferimento nel campo della retorica e della morale; inoltre, tra gli anni del concilio di Costanza (quando viene rielaborata in latino la Commedia di Dante, testo-simbolo della scrittura in volgare) e gli anni ’30 del XV secolo cambia completamente il rapporto con la traduzione e con il mondo classico.
I testi-fonte selezionati dunque non appartengono alla classicità, ma sono redatti a partire dal 1200, sono inseriti nel catalogo a prescindere dalla lingua di partenza e dal luogo di stesura, purché siano stati oggetto di una traduzione in Toscana nell’arco di tempo interessato. Intendiamo il concetto di ‘traduzione’ in senso largo, considerando tutte le possibili forme di passaggio linguistico: includiamo, quindi, sia volgarizzamenti sia traduzioni che comportano passaggi tra diverse lingue (latine e volgari) sia latinizzazioni sia riduzioni o rielaborazioni che comportano passaggi interlinguistici e che permettono di individuare con chiarezza un testo-base.
Il catalogo è organizzato in schede che raccolgono i dossiers testuali bilingui i quali racchiudono il testo-fonte e le diverse versioni in cui è stato tradotto. I dossiers sono indicati da un codice identificativo composto da un acronimo derivato dal nome dell’autore e del titolo dell’opera. Per ogni dossier si fornisce un riassunto del contenuto dell’opera, la bibliografia essenziale e una rappresentazione grafica dei rapporti tra le varie versioni.
All’interno del dossier è disponibile una sotto-scheda descrittiva di ogni versione del testo per cui si forniscono, con vari gradi di approfondimento, le informazioni relative alla storia testuale, alla storia della tradizione manoscritta e a quella editoriale. Ogni sotto-scheda è indicata dall’aggiunta di una lettera al codice del dossier, maiuscola se appartenente al testo-fonte, minuscola per quello di arrivo.
Tutti i testi sono corredati da un censimento aggiornato e da una descrizione dei codici che compongono le tradizioni. Dei manoscritti vengono fornite le informazioni essenziali, prestando particolare attenzione ai collegamenti ipertestuali con altri siti di catalogazione. Il gruppo di ricerca ha inoltre analizzato direttamente e descritto in maniera approfondita un consistente gruppo di manoscritti.
L’intero dossier, completo della scheda di ogni versione e del censimento dei manoscritti, è scaricabile in formato di estratto in pdf. Allo stesso modo è possibile scaricare le descrizioni codicologiche dei singoli manoscritti.
Il catalogo può essere interrogato tramite ricerca libera o selezionando una categoria (scheda, autore/traduttore, manoscritti, titolo, incipit/explicit, lingua, genere, tipologia testuale).
Dossier: indica l’insieme di testo-fonte e testo di arrivo, e tiene conto di tutte le versioni di entrambi. Il dossier è individuato dal codice nella sua forma semplice di acronimo.
Codice: il catalogo usa tre tipi di codice:
- l’acronimo semplice (es. AldSieRC) indica l’intero dossier, in quanto entità teorica che rappresenta il fenomeno di passaggio linguistico che interessa una determinata opera.
- il codice composto con la lettera maiuscola (es. AldSieRC-A) che individua il testo-fonte, le cui eventuali diverse versioni sono segnalate dalla progressione delle lettere alfabetiche.
- il codice composto con la lettera minuscola (es. AldSieRC-a) che individua il testo di arrivo, le cui eventuali diverse versioni sono segnalate dalla progressione delle lettere alfabetiche.
- Tradlat/Tradvolg: estensioni del codice che indicano che un gruppo di testimoni (in latino o in volgare) la cui posizione nella tradizione e nella catena traduttoria non è stata ancora individuata.
Fonte: testo redatto dopo il 1220 e tradotto in Toscana tra il 1260 e il 1430. La fonte è individuata dal codice composto con la lettera maiuscola, e le sue eventuali versioni dalla progressione alfabetica delle lettere.
Traduzione: Intendiamo la categoria in senso ampio, per individuare il testo di arrivo, includendo i volgarizzamenti e le traduzioni che comportano passaggi tra diverse lingue sia su un piano verticale, a partire da un testo latino, che su quello orizzontale, a partire da una lingua romanza; ma particolare attenzione si riserva anche ai fenomeni di latinizzazione, che ripercorrono in senso opposto il passaggio verticale più frequente. Si considerano anche le riduzioni o rielaborazioni che comportano passaggi interlinguistici e che permettono di individuare con chiarezza un testo-base.
Versione: indichiamo con questo nome sia le diverse forme testuali assunte dal testo fonte (individuate dal codice composto con la lettera maiuscola) che le varie forme assunte dal testo di arrivo (individuate dal codice composto con la lettera minuscola). Le differenti versioni possono talvolta essere d’autore, in altri casi corrispondere a riscritture tarde, in altri individuare gruppi di manoscritti le cui relazioni reciproche possono essere ancora da stabilire; il problema dello statuto delle “versioni” è trattato nella singole schede.
Lavori correlati: in questa sezione della scheda si raccolgono notizie di versioni che non rientrano nei parametri di catalogazione, o per questioni di datazione, o per motivi linguistici, o perché si tratta di testi tanto rielaborati da non poter essere indicati come traduzioni.
Scheda descrittiva dei manoscritti: la scheda codicologica e paleografica prevede una struttura elencativa, ovvero una suddivisione per sezioni relative ai singoli elementi che costituiscono la descrizione esterna e interna dei codici, oltre, naturalmente, ai dati cronografici e topografici dei testimoni. La scelta di una simile impostazione è dettata dal fatto che in tal modo è possibile inserire all’interno delle rispettive “stringhe descrittive” sia informazioni sintetiche, laddove esse siano state desunte da fonti catalografiche, o da una visione in digitale dei codici, sia informazioni più dettagliate, nel caso in cui i manoscritti siano stati esaminati direttamente. Per questa ragione, è sembrato opportuno aggiungere un campo in cui vengono esplicitate le differenti modalità adoperate per l’analisi di ciascun esemplare. Ogni scheda descrittiva è inoltre affiancata da un documento in pdf, generato automaticamente dal sistema nel momento in cui si inseriscono i dati, che ripropone esattamente le informazioni presenti nel database, ma che permette di visualizzare più agevolmente gli elementi descrittivi, con la possibilità aggiuntiva di stampare le schede.
BIFLOW (Bilingualism in Florentine and Tuscan Works (ca. 1260 – ca. 1430) is a research project funded by the European Research Council (ERC Starting Grant 2014 – 637533) and hosted by the University of Venice – Ca’ Foscari and the EHESS (École des hautes études en sciences sociales), Paris.
The project will undertake the first systematic investigation of the various literary documents that circulated simultaneously in more than one language in Tuscany, and especially in Florence, between the mid-13th Century and the beginning of 15th Century.
During that period, Florence was both a prominent centre for vernacular literature, and home to a renewal of classical Latin eloquence. While both fields are well studied, their interaction remains largely unexplored.
This research, at the crossroad of several disciplines (literature, philology, linguistics and medieval history), has a strong pioneering character. It aims at reshaping our comprehension of Medieval Italian culture and of its passage to Humanism.
BIFLOW project is directed by Antonio Montefusco, Associate Professor, University of Venice – Ca’ Foscari.